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8 settembre 1924 | Nascita a Saint-Didace |
26 settembre 1937 | Entrata al Juvénat di Granby |
15 agosto 1941 | Prima professione religiosa |
11 luglio 1947 | Professione perpetua |
14 maggio 1977 | Ordinazione sacerdotale |
1943 | S.Victor insegnante |
1948 | St’Agata insegnante |
1949 | Granby, Juvénat del Mont Sacré-Coeur, insegnante |
1952 | Chertsey, Juvénat, insegnante |
1957 | Rosemère, Scolasticat .vice professore e principale |
1959 | Rosemère,scolasticat, studente universitario. |
1960 | Roma, Casa generalizia, Grande novizio. |
1961 | Rosemère, Scolasticat, vice professore e direttore dei studenti frati |
1962 | Rosemère, Scolasticat, principale. |
1965 | Montreal, residenza Canterbury, studente |
1967 | Rosemère, Postulato, professore e studente |
1968 | Montréal, Scolasticat Centrale, Maestro e Professore |
1971 | Montréal, Pavillon Sacré-Coeur, Maestro e insegnante al Collegio Laval |
1975 | Montréal, Grande Seminario, Studente |
1977 | Chertsey, Juvénat, Cappellano |
1987 | Chertsey, Maison Jésus-Enseignant, Cappellano e Animatore Spirituale. |
1996 | Rosemère, Maison Sacré-Coeur, Cappellano e Superiore Locale |
29 déc. 2002 | Decesso all’ospedale Saint-Joseph di Trois- Rivières |
4 janv. 2003 | Funerale alla Maison Sacré-Coeur di Rosemère e inumazione al cimitero della comunità a Victoriaville |
Il Padre Gratien Lajoie è stato il confessore ed il padre spirituale di Micheline Boisvert dal 1998 al 2002. È stato uno dei primi sacerdoti a riconoscere l’unione Eucaristica che il Signore faceva vivere a Micheline durante la messa. Con il suo coraggio e la sua testimonianza, nella Chiesa, egli ha dato vita alla missione del Cuor d’Accoglienza malgrado certe opposizioni alle quali è stato confrontato.
A Micheline, agli amici e membri dell’associazione del Cuor d’Accoglienza, a voi tutti che avete provato la mia sofferenza,, la mia solitudine, che avete pregato e offerto l’Eucaristia, grazie e pace nel Cristo Gesù , nel suo mistero e benedizione perpetua.
«Sono stato ferito sul cammino e voi siete venuti fino a Me» : ecco il messaggio che il Cuor misericordioso di Gesù vi manda.
Appena la notizia del mio incidente è stata conosciuta, siete venuti a visitarmi e avete messo i cuori che pregano in stato di allarme, avete raggiunto sacerdoti europei per delle messe alle mie intenzioni , un’ondata di fondo tutti i luoghi dove il Cuor d’Accoglienza vive e produce i suoi effetti benefici nel cuore dei più sofferenti.
Devo dire che nel mio incidente sono stato protetto. Poche sofferenze fisiche. Il Signore mi ha identificato sopratutto alla solitudine della sua agonia ed alla sofferente immobilità della croce. Grazie alle vostre preghiere ed alle vostre eucaristie, egli mi ha risparmiato le lunghe litanie dei «perchè» e dei«come mai?» che paralizzano e allontanano da Dio. Questa prova è stata per me l’occasione di offrire a Dio tutta la mia persona e tutta la mia vita con una intensità mai uguagliata finora. Però ho l’impressione che se un avvenimento simile si riproducesse, avrei ancora bisogno di una stessa grazia, per raggiungere Dio con una simile offerta di tutto il mio essere. Ecco un tratto della fragilità umana.
« Voi avete incominciato con lo Spirito Santo, finirete ora con la carne?» Così l’apostolo Paolo riprende i cristiani galati. Non à la legge che salva, ma il fatto di ascoltare il messaggio di fede rivelato nel mistero di Cristo.
Nella fede e la semplicità abbiamo ricevuto l’annuncio del Cuor d’Accoglienza di Gesù, dono del Padre onnipotente e si fanno numerosi i segni di una novella Pentecoste sul mondo. Più che vivremo nella fede, più vedremo scoppiare le onnipotenze del Padre per fare del nostro mondo un popolo di credenti che camminano nel solco della croce di Gesù per una Pasqua novella.
Viviamo di fede , rivestiamoci dei sentimenti che erano nel Cristo alla sua venuta sulla Terra, partecipiamo ai sacri misteri che ci fanno bere alle sorgenti della vita, siamo irreprensibili in pensieri, in parole e negli atti. Raddrizziamo la testa: la nostra liberazione è vicina.
Quanto a me, vivo un ritiro spirituale, riponendo tutto nelle mani di Dio. Attraverso gli alto- parlanti mi unisco alla preghiera della mia comunità. Io la sento unita in una sola anima , spirito e cuore. Scopro un poco più la bellezza della mia comunità e della celebrazione eucaristica quotidiana. Ognuno e ognuna di noi siamo oggetti di compassione. Rissentiamo la sofferenza degli uni e degli altri per unirla a quella di Gesù. È la sola sofferenza degna di un cristiano. A tutti voi, grazie! In Gesù avete la vostra ricompenza : l’amore di Dio sparso nei vostri cuori dallo Spirito Santo